4.9.13

Pluriball

Io, con le mie parole, confeziono coccole, le infiocchetto e poi te le regalo. Te le regalo sempre. E trovala un’altra come me, trovala, in grado di scegliere la carta da pacchi in rima con il nastro, quello rosso scarlatto, arricciato a dovere per seguire le giravolte d’apostrofi e virgole. Io, con le mie parole, impachetto caramelle, caramelle gommose, così posso regalartene dei sacchetti interi, da due etti l’uno. E tu puoi giocare a riconoscerne le forme e i colori: orsetto, uovo, vermi, anelli, ciucci, coca-cole. Sono buone. Altre volte, con le mie parole, ci faccio delle bollicine e le attacco sui fogli di polietilene: imballo le tue fragilità, le tue debolezze, i tuoi pregi, le tue ricchezze. Imballo i nostri ricordi svaniti, i nostri amori mai amati, le nostre collezioni, i nostri sogni a metà. Imballo le nostre vite, con le mie parole, preparando traslochi, viaggi, mondi interi di mie bollicine. Tu, però, non scoppiarle.